NOME
Azienda Agricola Arianna Occhipinti

REGIONE
SICILIA

INDIRIZZO
SP68 Vittoria-Pedalino km 3,3 - Vittoria RG

TELEFONO
+39 0932 1865519

SITO WEB
Agricolaocchipinti.it

E-MAIL
info@agricolaocchipinti.it

ANNO DI FONDAZIONE
2004

PROPRIETARIO
Arianna Occhipinti

BOTTIGLIE PRODOTTE
140000

LA STORIA
Tutto è nato quindici anni fa a Fossa di Lupo. Un luogo magico dove la terra, che la sera si colora di rosso ed è pettinata dal vento che arriva dagli Iblei, si appoggia da un lato a una strada: l’SP68. Una strada statale come tante, ma con una storia speciale. Un tempo era di pietra, stretta poco più di un sentiero; tremila anni fa collegava Gela a Kamarina, percorreva - come oggi - le strade del Cerasuolo di Vittoria e da Caltagirone proseguiva per Catania e Lentini. Lì, stretta tra cielo e terra, la linea di quella strada segnava anche il mio destino. Al primo ettaro di terra accanto al mio palmento, a Fossa di Lupo, ne sono seguiti altri. L’azienda si è estesa anche nelle contrade Bombolieri, Bastonaca e Pettineo. Eppure è ancora come il primo anno. Anche Bombolieri si trova sull’SP68. La vigna qui spazia e s’ingobbisce sullo zoccolo calcareo della contrada, le viti sono di venti e più anni, e la corte su cui affacciano le cantine riesce a intrappolare tutta la forza solare degli Iblei. Mai come in questo nuovo approdo mi sento di aver percorso una strada coerente. Mai come a Bombolieri sento che mi sto portando dietro passato e futuro allo stesso tempo. Era la più antica strada del vino mai attestata. Su quella strada generazioni e generazioni di contadini si erano messi in marcia per portare il loro vino fino alla costa.


IL TERRITORIO
la città di Vittoria nasce solo nel 1607 al centro del feudo Boscopiano, vicino alla valle dell’antico fiume di Cammarana, su cui si affaccia con un magnifico belvedere. Città fondata da Vittoria Colonna (1558-1633), dove la mia famiglia vive da anni. E, segno del destino, nata apposta per il vino. Un vino che gli storici chiamavano nero e che fu prodotto fino all’Ottocento, quando l’infezione filosserica spazzò via la comunità vinicola. Un vino che scompare per cent’anni e torna poi nelle coltivazioni solo negli anni ‘50 e che fu detto Cerasuolo, miscela di “calaurisi” e “rrappato”(Nero d’Avola e Frappato). È a questa storia che si collega la mia vita. Non perché la conoscessi davvero, ma perché iscritta nella terra, nella campagna disseminata di bagli e palmenti, e in questa città di pochi monumenti (come la Basilica di San Giovanni Battista e la chiesa di Santa Maria delle Grazie). Città nata per dare ordine alla campagna e dalla campagna a sua volta creata e, nei secoli, abitata da genti di ogni parte, provenienti da tutta la Sicilia, dalla Calabria, persino da Malta; dove da subito nacque la figura del produttore vinicolo. Come se la vite fosse qualcosa che si respirava nell’aria fin dai tempi lontani. Ossigeno, storia, e sempre comunque nuova vita.


L'ETICA
Goethe diceva: “La materia non è nulla, quello che conta è il gesto che l’ha fatta”. E il primo gesto che ho imparato facendo vino è stato accettare. Accettare la diversità dei suoli, dell’inclinazione del terreno, dell’altitudine, e l’originalità di un vigneto. Accettare vuol dire rispettare. Rispettare la terra e il suo equilibrio. Rispettare la vigna con i gesti sapienti di una agricoltura sensibile. Rispettare la fermentazione grazie all’uso di lieviti indigeni. Rispettare il vino come se fosse una persona. Una persona che si porta dietro un mondo, una storia, un’atmosfera. E sa della terra da cui nasce. Il vino che mi piace fare non è semplicemente un vino biologico. È un vino naturale come penso di essere io. Che nasce dalla mia sensibilità per le cose vere e dai miei gesti, le mie attenzioni d’amore. Un vino che, nelle sue armonie e asperità, dice della terra dove è nato e anche di me. Per questo sono convinta che il vino naturale, oltre a un vino buono, sia anche un vino umano.

NOME DEL VINO
SP68 Bianco

ANNATA
2018

IL MIO VINO È
Vino bianco secco, dal naso aromatico, fruttato e dalla bocca fresca e minerale.

BOTTIGLIE PRODOTTE
25000

NOME DEL VIGNETO
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SUPERFICIE
5 HA

SUOLO
Sabbie rosse di matrice calcarea

ESPOSIZIONE FILARI
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FORMA D'ALLEVAMENTO
Guyot

ALTITUDINE
250 m.s.l

VITIGNO
60% Moscato d’Alessandria, 40% Albanello

ETÀ MEDIA DELLE VITI
10 Anni

PROD. PER CEPPO
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PROD. PER ETTARO
45 hl

TRATTAMENTI
Trattamenti biodinamici

FERTILIZZANTI
Compost

INIZIO VENDEMMIA
Metà settembre

UVE DA TERZI
No

MODALITÀ VENDEMMIA
Manuale in cassetta

CERTIFICAZIONI
Certificazione Bio in etichetta solo per alcuni mercati esteri. Da sempre facciamo un agricoltura naturale, da due anni pratichiamo un agricoltura biodinamica

INFORMAZIONI DEL VIGNAIOLO
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MODALITÀ DI DIRASPATURA, PIGIATURA e PRESSATURA
pigiatura meccanica con pigia- diraspatrice, macerazione e fermentazione spontanea in vasche di cemento da 85 hl per 15 giorni (per il Frappato, Siccagno, Grotte Alte e contrade siamo sui 25-30gg di macerazione) con rimontaggi e follature giornalieri, svinatura e pressatura delle vinacce con torchio verticale e affinamento sulle fecce fini nelle stesse per 6 mesi e poi 1 mese in bottiglia.

VINIFICATORI
Cemento. Botti da 45 hl per Siccagno e Grotte Alte

MACERAZIONE
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ANIDRIDE SOLFOROSA e/o ACIDO ASCORBICO
235-40 mg/l

LIEVITI SELEZIONATI
No

STABILIZZAZIONE
No

FILTRAGGI
Filtrazioni larghe micron

PRATICHE DI SALASSO
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CHIARIFICHE
No

RESA UVA/VINO in %
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TAPPO
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TIPOLOGIA DI BOTTIGLIA
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CORREZIONI
No

AFF. ACCIAIO
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AFF. BOTTIGLIA
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AFF. IN BOTTE O BARRIQUE
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CONCENTRATORE
No

MOSTO CONCENTRATO O RETTIFICATO
No

CONTATTI

INFORMAZIONI

FIERA DEL VINO ETICO
Teruar è la prima fiera del vino naturale di Scicli
L'evento si pone l'obiettivo di far conoscere la figura del vignaiolo e l’idea di viticoltura etica.
Per maggiori informazioni contattaci a: info@teruar.com

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